domenica 26 giugno 2016

La moda Regency


Il periodo Regency, come sappiamo, ha inizio all`incirca nel 1795. Napoleone sarebbe arrivato al potere nel 1804. In quel breve lasso di tempo, la moda richiamava ancora molto la moda settecentesca tipica. Parigi era pur sempre la capitale dello stile e del buon gusto, e le altre citta` si rifacevano alle loro leggi.
In Orgoglio e Pregiudizio per esempio, e` la zia di Elizabeth da Londra a portare alle nipoti e alle loro amiche, le ultime notizie in fatto di moda.
Tuttavia, con la Rivoluzione, le cose cambiarono. La Francia era in crisi economica, cosi` Napoleone cambio` le carte in tavola, proibendo l`importo di stoffe dall`Inghilterra. Le dame furono “invitate” a non indossare gli stessi abiti piu` volte, arrivando persino a chiudere i caminetti dei palazzi di corte cosi` da costringerle a indossare piu` strati di abiti e da acquistare piu` tessuti in patria.
L`imperatrice Giuseppina, come ogni regnante, era una guru della moda, e data la sua figura, gli abiti iniziarono a subire delle modifiche, divenendo piu` semplici e meno sfarzosi di quelli settecenteschi, con strascichi lunghi o corti, ma i richiami alla moda neoclassica divennero sempre piu` evidenti. Napoleone era convinto che anche gli uomini potessero risollevare l`economia, cosi` intromise alcuni cambiamenti nell`abbigliamento maschile.
Secondo Napoleone, lo stile neoclassico era quello perfetto, per cui venne abbandonato lo stile artificioso, preferendo (nella moda femminile) uno stile piu` morbido, naturale, meno pomposo che fino ad ora, aveva dettato legge in Europa.
In Inghilterra questo stile viene chiamato Regency, perche` in questo periodo a regnare era il principe reggente Giorgio IV.
Gli abiti bianchi per le occasioni importanti, per le dame, erano preferiti perche` ricordavano le statue greche. Nonostante lo stile meno complesso e sfarzoso, gli abiti avevano una loro seducenza, lasciando scoperto quanto bastava il decollete. Gli abiti da giorno, tuttavia, erano piu` semplici, e ogni donna doveva avere un numero nutrito di abiti per ogni occasione.
Gli abiti serali avevano l`obbigo di essere indossati con guanti lunghi fino al gomito, mentre quelli giornalieri chiedevano un semplice paio di guanti sufficienti a coprire la mano da sole.
Gli abiti potevano essere anche molto leggeri, ed e` qui che vengono introdotti gli scialli. Nell`Ottocento sarebbe diventata una vera mania, specie per gli scialli provenienti dall`Oriente, utilizzati anche come dono di nozze.
Gli abiti bianchi erano giudicati molto importanti, cosi` vennero utilizzati solo per la sera. Per il giorno vennero preferiti abiti piu` utilizzabili, dai colori comunque chiari come l`azzurro, rosa o lilla. Per le donne piu` grandi invece, i colori erano piu` scuri, come il nero, il porpora o il viola.
Le maniche cominciarono ad allungarsi, e vennero introdotti dei bolerini, conosciuti col nome di “spencer”ed erano di vario tipo, persino abbelliti con ornamenti militari. Rimasero in voga per circa vent`anni. I mantelli guarniti con la pelliccia, introdotti dalla Polonia e dalla Russia, divennero quasi un simbolo della moda Regency stessa, e nel 1818 venne introdotta la rendigote, in sostituzione del mantello.
Era decisamente piu` comodo, caldo e adatto da essere usato anche in viaggio.
Le calzature erano comode, senza tacco, e potevano essere in seta, panno e capretto, e si diceva che ogni donna avesse almeno tre paia di scarpe. Si dice che l`imperatrice Giuseppina ne avesse ben 500!
Alcune scarpe vennero dotate di un tacco speciale in modo tale che le donne non si sporcassero gli abiti, sollevandole dal terreno fangoso di qualche centimetro e le scarpe non avevano grandi differenza tra destra e sinistra. Venivano indossate in base a come risultavano piu` comode.
Come sappiamo nel settecento si indossavano pannier, busti steccati, che rendevano spesso difficile respirare e molte dame venivano prese in giro dalla satira poiche` svenivano spesso. Qui adesso invece, viene cancellato quasi ogni ricordo di quel passato cosi` complesso, arrivando a eliminare molti di quelli indumenti. La biancheria intima si ridusse al minimo, in modo tale da risaltare le forme, e se invece si volevano nascondere, si indossavano piu` sottogonne.
Sembrera` assurdo, ma e` qui che le donne indossano per la prima volta “i pantaloni”. I pantaloons erano un indumento caldo indossato dagli uomini, che vennero poi introdotti anche al mondo femminile. Possiamo paragonarli ai nostri collant pesanti, ma venivano indossati senza – ovviamente – gli slip, perche` non esistevano. Questi parenti dei nostri collant erano in tonalita` nudo, e veniva aggiunto un piccolo cuscinetto dietro per dar loro una maggiore pienezza della gonna. Le calze vere e proprie invece, sono paragonabili alle nostre moderne autoreggenti. Erano di seta per i balli e di lana per ogni giorno, e venivano bloccati per mezzo di una giarrettiera.
Il ventaglio era importantissimo; era un mezzo utile per sedurre (esisteva infatti un preciso linguaggio del ventaglio, che vediamo nella miniserie “Lost in Austen) ma anche per sopportare la calura estiva. Non importava come fossero fatti, ma erano giudicati un accessorio talmente indispensabile che ogni donna ne possedeva almeno uno, e nell`epoca vittoriana furono altrettanto esaltati.
La vera novita` dell`epoca Regency e` l`invenzione della borsa, o per meglio dire, la sua trisavola.
Si chiamava “Reticule”, ed era niente di piu` che una sorta di borsa a sacchetto, che poteva essere anche attaccata alla cintura. Si poteva mettere dentro un fazzolleto, qualche moneta, il libro delle preghiere e si`, i famosi sali contro ogni forma di svenimento. Insomma, per la prima volta le donne non usavano piu` le semplici tasche per portare con se` alcuni oggetti.
Nelle nostre miniserie e nei film, abbiamo visto come spesso le donne portassero il capo coperto. Questo aveva un duplice motivo; i cappellini erano giudicati un elemento indispensabile per la propria toletta, in piu` proteggevano i capelli dalla polvere. Per la sera si usava invece un turbante, mentre le cuffiette venivano indossate dalle donne sposate, anziane o nubili sia di giorno, che la sera, che in casa.
I piu` famosi erano sicuramente quelli di paglia, perche` erano alla portata di ogni tasca e potevano essere poi decorati secondo il proprio gusto (Lydia in O&P acquista un cappellino per il semplice gusto di abbellirlo).
Gli abiti da sposa non dovevano essere obbligatoriamente bianchi, ma essendo quello il colore “della moda”, venivano cuciti per essere usati in occasioni di altro tipo, come i balli, per andare a teatro o a vedere l`Opera.

Per i nostri gentiltuomini invece, la moda inizia ad interessarsi a loro proprio nel secolo del Re Sole.
Era assolutamente impensabile che un gentiluomo uscisse di casa vestito in un certo modo, senza seguire precise regole di etichetta, sia nell`abbigliamento che nella toletta che nella vita di tutti i giorni (il che ricorda molto Emma e la sua arrabbiatura verso Mr. Knightley quando arriva a cavallo per una serata anziche` usare la carrozza come tutti).
L`idea del dandy nasce molto prima di Oscar Wilde, e difatti il primo dandy della storia e` il famoso Beau Brummell. Brummell, il cui vero nome era George, venne chiamato “Beau” proprio per la sua arguzia, per il suo modo di fare, che conquistava sia uomini che donne.
Grazie al suo savoir faire, seppe muoversi nel mondo giudicato “civilizzato”, divennendo una icona della societa` inglese. Frequento` brevemente Eton, e non appena ebbe accesso alla sua discreta eredita`, si decise ad usare la sua persona per raggiungere la fama. Si trasferi` a Londra, prese il nome di Beau dopo la sua prima “season”, e inizio` la sua scalata sociale.
Pare che ebbe tra le sue amicizie persino il principe Reggente, (non particolarmente amato da Jane, che fu, in un certo senso, obbligata a dedicargli un paio di libri, essendo lui un grande fan). Beau aveva stile, eleganza ed arguzia, era una sorta di Re Sole inglese. Pare che la sua toletta durasse tre ore, e che fosse assistito dal principe in persona!
Qual e` quindi la differenza tra il dandy, e il classico gentiluomo dell`epoca?
Il Dandy ricerca la bellezza. L`eleganza, la seducenza e la mascolinita`, mentre il classico gentiluomo dell`epoca viene giudicato pacchiano e sciatto. Al bando il profumo, o la cipria. Lo stile deve essere semplice, pulito, e Beau rivoluziono` il costume nella moda maschile.
Importo` i pantaloni dal continente, preferendoli ai pantaloni “alla zuava”, che finivano con una specie di elastico alla fine, da mettere sotto le scarpe. Un po` come i nostri moderni fuseaux, molto in voga negli anni 80. Il gilet si stringeva come un corsetto, e il cravattino, non esattamente comodo, “costringeva” il povero malcapitato a tenere il collo ben dritto e sollevato, donando all`uomo questo attegiamento – secondo Beau - da dandy.
La fortuna di Beau non duro` a lungo. Cadde preda del vizio e prese la silfide in un bordello di Londra, causandogli una sorta di disturbo bipolare. Quando il principe prese le distanze, egli rispose a quell`insulto con ira, cosa che lo fece sempre piu` allontanare dai salotti del cosidetto “beau monde”.
Assalito dai creditori fu costretto a fuggire in Francia. La silfide lo porto` alla pazzia, e mori` infatti in un manicomio a Parigi, nella totale poverta`.

C`e` da dire, per concludere, che Jane Austen non scrisse mai cosa indossavano i suoi personaggi, questo perche` ovviamente, i romanzi erano suoi contemporanei, e nessuno aveva bisogno di sapere cosa indossasse un Mr. Darcy, essendo ambientato in quegli anni; sebbene alcuni cambiamenti nella moda venivano introdotti, nelle campagne e nelle citta` che non fossero Londra o Bath questi cambiamenti arrivavano con piu` lentezza, e spesso anche alcuni balli (come il valzer) giudicati scandalosi erano magari gia` arrivati a corte.
In Mansfield Park del 99 per esempio, si vede Fanny ballare un valzer; e` abbastanza improbabile che in una famiglia come quella di Fanny e dei suoi cugini, fosse possibile ballare un valzer, e ritengo anche assai improbabile che la Austen potesse scriverne.

La moda Regency continuo` a dettar legge finche` non venne soppiantata dalla moda vittoriana, e lo stile semplice, neoclassico, venne abbandonato nel nome di uno stile nuovamente pomposo, in continua evoluzione, che riporto` in auge la crinolina e i suoi derivati, e una nuova versione del corsetto per risaltare la figura femminile.



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