Il periodo Regency, come sappiamo, ha
inizio all`incirca nel 1795. Napoleone sarebbe arrivato al potere nel
1804. In quel breve lasso di tempo, la moda richiamava ancora molto
la moda settecentesca tipica. Parigi era pur sempre la capitale dello
stile e del buon gusto, e le altre citta` si rifacevano alle loro
leggi.
In Orgoglio e Pregiudizio per esempio,
e` la zia di Elizabeth da Londra a portare alle nipoti e alle loro
amiche, le ultime notizie in fatto di moda.
Tuttavia, con la Rivoluzione, le cose
cambiarono. La Francia era in crisi economica, cosi` Napoleone
cambio` le carte in tavola, proibendo l`importo di stoffe
dall`Inghilterra. Le dame furono “invitate” a non indossare gli
stessi abiti piu` volte, arrivando persino a chiudere i caminetti dei
palazzi di corte cosi` da costringerle a indossare piu` strati di
abiti e da acquistare piu` tessuti in patria.
L`imperatrice Giuseppina, come ogni
regnante, era una guru della moda, e data la sua figura, gli abiti
iniziarono a subire delle modifiche, divenendo piu` semplici e meno
sfarzosi di quelli settecenteschi, con strascichi lunghi o corti, ma
i richiami alla moda neoclassica divennero sempre piu` evidenti.
Napoleone era convinto che anche gli uomini potessero risollevare
l`economia, cosi` intromise alcuni cambiamenti nell`abbigliamento
maschile.
Secondo Napoleone, lo stile neoclassico
era quello perfetto, per cui venne abbandonato lo stile artificioso,
preferendo (nella moda femminile) uno stile piu` morbido, naturale,
meno pomposo che fino ad ora, aveva dettato legge in Europa.
In Inghilterra questo stile viene
chiamato Regency, perche` in questo periodo a regnare era il principe
reggente Giorgio IV.
Gli abiti bianchi per le occasioni
importanti, per le dame, erano preferiti perche` ricordavano le
statue greche. Nonostante lo stile meno complesso e sfarzoso, gli
abiti avevano una loro seducenza, lasciando scoperto quanto bastava
il decollete. Gli abiti da giorno, tuttavia, erano piu` semplici, e
ogni donna doveva avere un numero nutrito di abiti per ogni
occasione.
Gli abiti serali avevano l`obbigo di
essere indossati con guanti lunghi fino al gomito, mentre quelli
giornalieri chiedevano un semplice paio di guanti sufficienti a
coprire la mano da sole.
Gli abiti potevano essere anche molto
leggeri, ed e` qui che vengono introdotti gli scialli. Nell`Ottocento
sarebbe diventata una vera mania, specie per gli scialli provenienti
dall`Oriente, utilizzati anche come dono di nozze.
Gli abiti bianchi erano giudicati molto
importanti, cosi` vennero utilizzati solo per la sera. Per il giorno
vennero preferiti abiti piu` utilizzabili, dai colori comunque chiari
come l`azzurro, rosa o lilla. Per le donne piu` grandi invece, i
colori erano piu` scuri, come il nero, il porpora o il viola.
Le maniche cominciarono ad allungarsi,
e vennero introdotti dei bolerini, conosciuti col nome di “spencer”ed
erano di vario tipo, persino abbelliti con ornamenti militari.
Rimasero in voga per circa vent`anni. I mantelli guarniti con la
pelliccia, introdotti dalla Polonia e dalla Russia, divennero quasi
un simbolo della moda Regency stessa, e nel 1818 venne introdotta la
rendigote, in sostituzione del mantello.
Era decisamente piu` comodo, caldo e
adatto da essere usato anche in viaggio.
Le calzature erano comode, senza tacco,
e potevano essere in seta, panno e capretto, e si diceva che ogni
donna avesse almeno tre paia di scarpe. Si dice che l`imperatrice
Giuseppina ne avesse ben 500!
Alcune scarpe vennero dotate di un
tacco speciale in modo tale che le donne non si sporcassero gli
abiti, sollevandole dal terreno fangoso di qualche centimetro e le
scarpe non avevano grandi differenza tra destra e sinistra. Venivano
indossate in base a come risultavano piu` comode.
Come sappiamo nel settecento si
indossavano pannier, busti steccati, che rendevano spesso difficile
respirare e molte dame venivano prese in giro dalla satira poiche`
svenivano spesso. Qui adesso invece, viene cancellato quasi ogni
ricordo di quel passato cosi` complesso, arrivando a eliminare molti
di quelli indumenti. La biancheria intima si ridusse al minimo, in
modo tale da risaltare le forme, e se invece si volevano nascondere,
si indossavano piu` sottogonne.
Sembrera` assurdo, ma e` qui che le
donne indossano per la prima volta “i pantaloni”. I pantaloons
erano un indumento caldo indossato dagli uomini, che vennero poi
introdotti anche al mondo femminile. Possiamo paragonarli ai nostri
collant pesanti, ma venivano indossati senza – ovviamente – gli
slip, perche` non esistevano. Questi parenti dei nostri collant erano
in tonalita` nudo, e veniva aggiunto un piccolo cuscinetto dietro per
dar loro una maggiore pienezza della gonna. Le calze vere e proprie
invece, sono paragonabili alle nostre moderne autoreggenti. Erano di
seta per i balli e di lana per ogni giorno, e venivano bloccati per
mezzo di una giarrettiera.
Il ventaglio era importantissimo; era
un mezzo utile per sedurre (esisteva infatti un preciso linguaggio
del ventaglio, che vediamo nella miniserie “Lost in Austen) ma
anche per sopportare la calura estiva. Non importava come fossero
fatti, ma erano giudicati un accessorio talmente indispensabile che
ogni donna ne possedeva almeno uno, e nell`epoca vittoriana furono
altrettanto esaltati.
La vera novita` dell`epoca Regency e`
l`invenzione della borsa, o per meglio dire, la sua trisavola.
Si chiamava “Reticule”, ed era
niente di piu` che una sorta di borsa a sacchetto, che poteva essere
anche attaccata alla cintura. Si poteva mettere dentro un fazzolleto,
qualche moneta, il libro delle preghiere e si`, i famosi sali contro
ogni forma di svenimento. Insomma, per la prima volta le donne non
usavano piu` le semplici tasche per portare con se` alcuni oggetti.
Nelle nostre miniserie e nei film,
abbiamo visto come spesso le donne portassero il capo coperto. Questo
aveva un duplice motivo; i cappellini erano giudicati un elemento
indispensabile per la propria toletta, in piu` proteggevano i capelli
dalla polvere. Per la sera si usava invece un turbante, mentre le
cuffiette venivano indossate dalle donne sposate, anziane o nubili
sia di giorno, che la sera, che in casa.
I piu` famosi erano sicuramente quelli
di paglia, perche` erano alla portata di ogni tasca e potevano essere
poi decorati secondo il proprio gusto (Lydia in O&P acquista un
cappellino per il semplice gusto di abbellirlo).
Gli abiti da sposa non dovevano essere
obbligatoriamente bianchi, ma essendo quello il colore “della
moda”, venivano cuciti per essere usati in occasioni di altro tipo,
come i balli, per andare a teatro o a vedere l`Opera.
Per i nostri gentiltuomini invece, la
moda inizia ad interessarsi a loro proprio nel secolo del Re Sole.
Era assolutamente impensabile che un
gentiluomo uscisse di casa vestito in un certo modo, senza seguire
precise regole di etichetta, sia nell`abbigliamento che nella toletta
che nella vita di tutti i giorni (il che ricorda molto Emma e la sua
arrabbiatura verso Mr. Knightley quando arriva a cavallo per una
serata anziche` usare la carrozza come tutti).
L`idea del dandy nasce molto prima di
Oscar Wilde, e difatti il primo dandy della storia e` il famoso Beau
Brummell. Brummell, il cui vero nome era George, venne chiamato
“Beau” proprio per la sua arguzia, per il suo modo di fare, che
conquistava sia uomini che donne.
Grazie al suo savoir faire, seppe
muoversi nel mondo giudicato “civilizzato”, divennendo una icona
della societa` inglese. Frequento` brevemente Eton, e non appena ebbe
accesso alla sua discreta eredita`, si decise ad usare la sua persona
per raggiungere la fama. Si trasferi` a Londra, prese il nome di Beau
dopo la sua prima “season”, e inizio` la sua scalata sociale.
Pare che ebbe tra le sue amicizie
persino il principe Reggente, (non particolarmente amato da Jane, che
fu, in un certo senso, obbligata a dedicargli un paio di libri,
essendo lui un grande fan). Beau aveva stile, eleganza ed arguzia,
era una sorta di Re Sole inglese. Pare che la sua toletta durasse tre
ore, e che fosse assistito dal principe in persona!
Qual e` quindi la differenza tra il
dandy, e il classico gentiluomo dell`epoca?
Il Dandy ricerca la bellezza.
L`eleganza, la seducenza e la mascolinita`, mentre il classico
gentiluomo dell`epoca viene giudicato pacchiano e sciatto. Al bando
il profumo, o la cipria. Lo stile deve essere semplice, pulito, e
Beau rivoluziono` il costume nella moda maschile.
Importo` i pantaloni dal continente,
preferendoli ai pantaloni “alla zuava”, che finivano con una
specie di elastico alla fine, da mettere sotto le scarpe. Un po` come
i nostri moderni fuseaux, molto in voga negli anni 80. Il gilet si
stringeva come un corsetto, e il cravattino, non esattamente comodo,
“costringeva” il povero malcapitato a tenere il collo ben dritto
e sollevato, donando all`uomo questo attegiamento – secondo Beau -
da dandy.
La fortuna di Beau non duro` a lungo.
Cadde preda del vizio e prese la silfide in un bordello di Londra,
causandogli una sorta di disturbo bipolare. Quando il principe prese
le distanze, egli rispose a quell`insulto con ira, cosa che lo fece
sempre piu` allontanare dai salotti del cosidetto “beau monde”.
Assalito dai creditori fu costretto a
fuggire in Francia. La silfide lo porto` alla pazzia, e mori` infatti
in un manicomio a Parigi, nella totale poverta`.
C`e` da dire, per concludere, che Jane
Austen non scrisse mai cosa indossavano i suoi personaggi, questo
perche` ovviamente, i romanzi erano suoi contemporanei, e nessuno
aveva bisogno di sapere cosa indossasse un Mr. Darcy, essendo
ambientato in quegli anni; sebbene alcuni cambiamenti nella moda
venivano introdotti, nelle campagne e nelle citta` che non fossero
Londra o Bath questi cambiamenti arrivavano con piu` lentezza, e
spesso anche alcuni balli (come il valzer) giudicati scandalosi erano
magari gia` arrivati a corte.
In Mansfield Park del 99 per esempio,
si vede Fanny ballare un valzer; e` abbastanza improbabile che in una
famiglia come quella di Fanny e dei suoi cugini, fosse possibile
ballare un valzer, e ritengo anche assai improbabile che la Austen
potesse scriverne.
La moda Regency continuo` a dettar
legge finche` non venne soppiantata dalla moda vittoriana, e lo stile
semplice, neoclassico, venne abbandonato nel nome di uno stile
nuovamente pomposo, in continua evoluzione, che riporto` in auge la
crinolina e i suoi derivati, e una nuova versione del corsetto per
risaltare la figura femminile.
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